Siamo nel cuore della Franciacorta, su terrazzamenti che si spingono a circa 450m/slm. La vigna, curata in maniera sartoriale da Michele Loda, si agrappa a terreni poveri, rocciosi e di matrice calcarea. Nonostante la posizione geografica, nel 2012, Michele sceglie di abbandonare la denominazione e di allontanarsi dalle regole del consorzio Franciacorta. La scelta, anche se gli impedisce di godere dei sicuri proventi economici che l'appellazione porta, gli permette di seguire le sue regole e di lasciare voce al vigneto che impone da sé il vino che vuole dare, con tanto di pulizia e precisione espressiva. I vini prodotti sono sia fermi che spumantizzati; i vitigni sono Chardonnay, Pinot bianco e nero e Cabernet.